Ho una gamba gonfia. Sarà colpa delle vene?
Una gamba che improvvisamente si gonfia, si arrossa e fa male. Quali potrebbero essere le cause? Spesso pensiamo che le responsabili siano le vene, ma nella maggior parte dei casi vedremo che così non è (fortunatamente).
Vediamo cinque cause molto comuni ma completamente differenti che possono essere confuse con un disturbo della circolazione e possono essere invece diagnosticate rapidamente mediante una semplice ecografia.
1) Una gamba può gonfiarsi perchè si è improvvisamente chiusa (per varie ragioni) una vena che porta il sangue dal piede verso il cuore, causando un ingorgo di sangue (stasi) che determina il rigonfiamento dei tessuti circostanti (edema). In questo caso si tratta effettivamente di una trombosi venosa (nota anche come flebite). L’unico mezzo per diagnosticarne con certezza la presenza è un esame strumentale, e nella quasi totalità dei casi si tratta dell’ecografia (con o senza color-doppler è sostanzialmente indifferente ai fini della diagnosi di trombosi). L’ecografia consente di vedere le vene e di comprimerle manualmente: se non si lasciano comprimere, è evidente che al loro interno sia presente qualcosa che ostruisce il lume, e non può essere altro che un coagulo di sangue. La trombosi è un’urgenza medica, e necessita di una terapia anticoagulante immediata, in modo da ridurre al minimo il rischio più rilevante, cioè che una parte del coagulo si stacchi e migri nei polmoni causando un’embolia polmonare.
2) Un’altra causa comune di improvviso gonfiore di una gamba è la cosiddetta rottura di una cisti di Baker. Tale affezione non è assolutamente pericolosa, ma è discretamente dolorosa e impedisce di camminare agevolmente.
La cisti di Baker è (in termini estremamente semplici) una specie di palloncino pieno di liquido che molti di noi hanno dietro al ginocchio nella parte interna, spesso senza nemmeno saperlo. Talvolta questo palloncino può gonfiarsi e rompersi (per numerose cause, e soprattutto in persone anziane affette da artrosi del ginocchio), riversando il liquido nello strato sottocutaneo del polpaccio, causando gonfiore e dolore, e spesso la comparsa di un’ecchimosi (spandimento di sangue) visibile sino alla pianta del piede.
Anche in questo caso la diagnosi viene posta con l’ecografia, e consente peraltro di aspirare con un ago sottilissimo il versamento, con immediato sollievo del Paziente che ringrazierà infinitamente il Medico perchè in cinque minuti gli ha consentito di tornare a camminare senza dolore e con la gamba sgonfia.
3) Se avete giocato a tennis, avete fatto una corsetta, o se semplicemente avete fatto un movimento brusco e avete sentito letteralmente un “crac” provenire dal vostro polpaccio, vi si è gonfiata la gamba e faticate a camminare, è molto probabile che vi siate procurati una lesione che va sotto il nome altisonante di “rottura del capo mediale del gastrocnemio“! Cosa sarà mai?
Sotto questo nome che incute timore al solo nominarlo si nasconde una lesione molto dolorosa ma assolutamente non pericolosa che consiste nello strappo improvviso di un numero variabile di fibre muscolari della parte interna del polpaccio.
Anche in questo caso la diagnosi si fa con l’ecografia, e anche in questo caso (come nella rottura della cisti di Baker), se presente una quantità di liquido eccessiva, è possibile aspirarla con un ago, in modo da ridurre marcatamente il dolore al polpaccio.
4) La gamba è gonfia, stranamente calda, arrossata e quasi non riuscite a toccare la pelle; inoltre non vi sentite tanto in forma, la fronte scotta.
Beh, è molto probabile che abbiate contratto un’infezione batterica nota come “erisipela“. L’ecografia in questo caso serve per escludere le altre cause; la presenza della febbre e un esame del sangue confermeranno il sospetto diagnostico, e consentiranno al Medico di prescrivervi un bel pò di antibiotico per debellare l’infezione e per evitare che questa si estenda a tutto l’arto inferiore causandovi una poco piacevole fascite infettiva!
5) Vi piace correre, lo fate spesso, e vi hanno detto che anche se si sente un pò di dolore bisogna continuare perchè “no pain – no gain”. Bene. Stamattina vi siete svegliati con la gamba gonfia, in particolar modo in corrispondenza del calcagno e non riuscite ad appoggiare il piede a terra.
Si chiama “tendinopatia achillea“, non è pericolosa ma molto, molto dolorosa. L’ecografia consente di diagnosticarla appena viene appoggiata la sonda sopra al tendine, permettendo al Medico di prescrivervi la giusta dose di riposo e antidolorifici che rappresentano l’unico vero sollievo ad un dolore che (particolarmente per chi pratica sport) è difficile da dimenticare.
Pubblicato il 22 Settembre 2018