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Informativa Scleroterapia

Obiettivo del Trattamento

La circolazione venosa degli arti inferiori è composta da due sistemi: il circolo venoso profondo che è costituito dai condotti “principali” dell’arto inferiore e trasporta la maggior parte del sangue dalle estremità al cuore e il circolo venoso superficiale che è costituito dai condotti “secondari” che in condizioni fisiologiche trasportano una quantità di sangue di gran lunga inferiore rispetto alle vene profonde. In presenza di vene varicose, alcuni di questi condotti si presentano dilatati e aumentano notevolmente la loro portata di sangue (condizione patologica).
Nel Suo caso, dagli esami diagnostici effettuati è risultato che alcune vene del circolo venoso superficiale sono ammalate: con ciò si intende che tali vene sono dilatale e non consentono più al sangue di tornare correttamente verso il cuore, ma lo fanno refluire verso il basso (si parla in questo caso di vene “refluenti” o “incontinenti”). Queste vene sono responsabili della presenza di vene varicose lungo l’arto inferiore.
La loro tendenza naturale è una progressiva dilatazione con conseguente aumento delle varici, ma è possibile limitare tale evoluzione attraverso metodiche ambulatoriali scleroterapiche. In sintesi, il trattamento prevede l’iniezione di farmaci all’interno delle vene malate che agiscono sulla parete della vena e la “restringono”, consentendo così il suo successivo riassorbimento. Il “restringimento” delle vene malate influisce positivamente sulla circolazione del sangue nell’arto, favorendo il ritorno del sangue verso il cuore in maniera più fisiologica, cioè sfruttando le vene profonde dell’arto ed evitando il ristagno di liquidi. Il trattamento consente di eliminare la causa della formazione delle vene varicose e dei capillari visibili sull’arto ammalato, limitando la formazione di nuove vene malate.

Come viene effettuato il Trattamento

La Scleroterapia è un trattamento mini-invasivo, indolore, che si effettua completamente in ambulatorio. Consiste nell’iniezione di un farmaco ad azione sclerosante dentro una vena varicosa, con l’obiettivo di chiudere il vaso malato e consentirne il riassorbimento nelle settimane successive. Se le varici sono localizzate in profondità rispetto alla cute, la procedura viene effettuata sotto guida Ecografica, al fine di individuare con precisione il vaso responsabile della patologia e di controllare in tempo reale l’effetto della sostanza sclerosante iniettata all’interno della vena attraverso un normale ago a farfalla (identico a quelli utilizzati per il prelievo di sangue). La sostanza agisce sulla parete della vena e la chiude, consentendo così il suo successivo riassorbimento. Il farmaco può essere utilizzato sia in forma liquida che in forma di schiuma, e l’area trattata può essere infiltrata con anestesia locale a basso dosaggio per ottenere un effetto di compressione locale sulle vene trattate. La “chiusura” della vena malata non influisce negativamente sulla circolazione del sangue nell’arto; al contrario, favorisce il ritorno del sangue verso il cuore in maniera più fisiologica, cioè sfruttando le vene profonde dell’arto, evitando il ristagno di liquidi. A seconda dell’estensione della malattia varicosa, sarà effettuato un numero variabile di sedute; durante ogni seduta (della durata totale di circa 20 minuti) verrà curato un tratto di vena “ammalata”.

Cosa fare dopo la seduta di scleroterapia

Dopo l’iniezione, se sono state trattate delle vene di calibro elevato, Le verrà fatta indossare la calza elastica prescritta durante la visita precedente; tale calza andrà indossata la mattina e tolta la sera prima di andare a dormire per tutta la durata del trattamento. Nel caso di un trattamento per i capillari, invece, non è richiesto l’uso della calza elastica. Al termine della seduta potrà tornare a svolgere le Sue normali attività. E’ importante proteggere nelle prime settimane la cute della zona trattata dall’azione dei raggi UV (raggi solari e lampade abbronzanti); è consigliabile, se ci si espone al sole, utilizzare una crema a “schermo totale” per evitare pigmentazioni indesiderate. Ricordi infine che il trattamento delle vene varicose, soprattutto quando effettuato per motivazioni estetiche, richiede pazienza ed essendo la malattia evolutiva è normale la comparsa nel tempo di nuove vene dilatate. L’elemento più importante dopo il trattamento iniziale è il controllo a distanza di eventuali recidive; a tal fine è consigliato effettuare delle visite di controllo una volta all’anno. L’effetto della scleroterapia può infatti attenuarsi con il passare del tempo: in tale evenienza sarà sufficiente trattare selettivamente i tratti varicosi “recidivi” per conservare un buon risultato terapeutico.

Effetti frequenti della scleroterapia

I seguenti sono gli effetti che si verificano più frequentemente nei giorni successivi alla seduta di scleroterapia, e devono essere considerati come un NORMALE decorso post-trattamento:
-nel punto di iniezione è frequente e normale la comparsa di una ecchimosi (livido) che si riassorbirà progressivamente nei giorni successivi; è altresì normale notare un gonfiore e un prurito transitori (della durata di alcune ore) in corrispondenza della cute trattata;
-l’obiettivo della scleroterapia è di “chiudere” le vene malate, e dunque esse appariranno come dei cordoncini duri. Questo non deve preoccupare, in quanto costituisce parte integrante del normale processo fisiologico di guarigione delle vene. Nell’arco di alcune settimane i “cordoncini” verranno riassorbiti e risulteranno non più visibili.
-il tratto di vena curato guarisce tramite un meccanismo di modesta infiammazione locale; nel caso di eccessivo fastidio o bruciore, sarà sufficiente applicare localmente della pomata anti-infiammatoria (Lasonil, Dicloreum gel, etc.).
-Nel caso di un trattamento per i capillari, si sconsiglia l’utilizzo di farmaci anti-infiammatori non-steroidei (i cosiddetti FANS, come ad esempio: Oki, Brufen, Moment, Voltaren, Aulin etc.) durante tutto il periodo di trattamento, pena uno scarso effetto terapeutico dei farmaci ad azione sclerosante. In caso di bisogno, si può assumere Paracetamolo (Tachipirina).

Effetti rari della scleroterapia

La comparsa di pigmentazione (macchia di colore scuro lungo il decorso delle vene trattate) è un evento possibile anche quando la scleroterapia sia stata eseguita in modo corretto. Essa dipende da fattori individuali (predisposizione), età delle vene dilatate, esposizioni solari o a raggi ultravioletti (lampade abbronzanti). La pigmentazione si attenua in genere nei mesi successivi e può arrivare a scomparire a seguito di terapie specifiche. La comparsa di piccole venule rosse nelle aree trattate o nelle aree vicine rappresenta solitamente un fenomeno temporaneo e comunque risolvibile con ulteriori trattamenti. Interessa persone predisposte o può dipendere da fattori ormonali. Raramente sono descritte in letteratura complicanze come reazioni allergiche al farmaco sclerosante, flebiti delle vene profonde e danneggiamento del sistema arterioso. L’attuale utilizzo di farmaci a basso potenziale allergogeno (Sodio-Tetradecil-Solfato, Polidocanolo, Glicerina cromica), l’esecuzione della tecnica sotto guida Ecografica, e la sospensione per alcune settimane di eventuali terapie ormonali concomitanti (pillola contraccettiva, cerotto ormonale, etc.) consente di minimizzare il rischio di tali eventi. Tuttavia, a scopo precauzionale, l’ambulatorio è comunque attrezzato per far fronte a queste eventuali complicanze.

Pubblicato il 2 Aprile 2022

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