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Termografia Digitale

Cos’è la Termografia Digitale?
La Termografia Digitale è una tecnica diagnostica non invasiva che consente di ottenere una mappa precisa dell’accumulo di calore causato dalla presenza di vene varicose.

Quali Centri effettuano in Italia la Termografia Digitale?
L’unico Centro che utilizza routinariamente questa tecnologia diagnostica è il Centro di Chirurgia “Vene Varicose Padova”, che ha introdotto la metodica per primo in Italia nel 2015. Attualmente “Vene Varicose Padova” è il centro italiano di chirurgia con la maggior casistica documentata di analisi termografiche in ambito flebologico.

Come funziona la Termografia Digitale?
La possibilità di rilevare il calore è data dal fatto che il corpo emette delle radiazioni infrarosse (IR) del tutto invisibili all’occhio umano; la lunghezza d’onda di tali radiazioni è superiore ai 780 nanometri, che è il valore che delimita il passaggio dallo spettro della luce visibile, e precisamente dalla zona del rosso a quello della luce invisibile. Attraverso particolari rilevatori fotografici è possibile convertire la radiazione invisibile in una gamma di colori visibile dall’occhio umano.

E’ necessaria una preparazione specifica per effettuare l’esame?
No. E’ sufficiente non aver svolto un’eccessiva attività fisica nell’ora precedente.

Perchè viene utilizzata per la cura delle vene varicose?
Perchè molte alterazioni cutanee dovute alla presenza di alterazioni circolatorie non sono evidenziabili con nessun’altra tecnica, nemmeno con gli ecocolordoppler di ultima generazione. La Termografia Digitale fornisce informazioni importantissime che consentono di osservare in tempo reale l’andamento delle terapie flebologiche, consentendo al chirurgo una precisione estrema nell’individuare l’origine dei problemi vascolari.

Quanto è precisa la tecnica?
Sviluppata inizialmente in ambito militare, la tecnica è estremamente sensibile e in grado di rilevare variazioni di temperatura molto ridotte (nell’ordine dei decimi di grado centigrado), permettendo di visualizzare in una fotografia sia le aree cutanee patologiche che il decorso sottocutaneo dei vasi da trattare.

Pubblicato il 7 Ottobre 2017

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