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Laser Endovenoso e Vene Varicose

Cos’è il Laser endovenoso per la cura delle vene varicose?
La tecnica con Laser endovenoso è una procedura mini-invasiva che consente di chiudere le vene varicose malate, lasciandole nella loro sede anatomica naturale.

Come funziona il Laser endovenoso?
Il Laser funziona attraverso il surriscaldamento della vena malata (mediamente le temperature si aggirano sui 120°C), ottenendo un danno termico irreversibile che porta alla trombosi del vaso e alla sua successiva cicatrizzazione nel giro di alcuni mesi.

Come si ottiene il surriscaldamento della vena malata?
Attraverso un piccolo catetere viene introdotta nella vena da trattare una fibra ottica (molto simile a quelle usate per le telecomunicazioni), al termine della quale viene emessa luce Laser di varia lunghezza d’onda. Questa luce molto intensa porta alla “ebollizione” del sangue e al trasferimento del calore alla parete della vena, che viene quindi carbonizzata.

Il calore intenso può danneggiare altre strutture?
Prima di carbonizzare la vena, viene effettuata un’infiltrazione di anestesia attorno alla stessa (cosiddetta “tumescenza peri-venosa”), per creare un manicotto di liquido che scolla i tessuti attorno alla vena e li protegge dal trasferimento di calore. Talvolta non è possibile separare completamente alcune strutture (nervi, arterie, strutture linfatiche e cute) dalla vena, e si possono avere dei danni (nella maggior parte dei casi reversibili).

Si può utilizzare sempre il Laser?
No. Esistono dei limiti tecnici ed anatomici all’utilizzo del Laser. In sintesi questa tecnologia si può utilizzare su vene rettilinee (prevalentemente le vene Safene), sino ad un calibro massimo (oltre il quale è preferibile utilizzare altre tecniche), e in presenza di uno spessore minimo di pannicolo adiposo (quindi è sconsigliato l’utilizzo nei soggetti eccessivamente magri).

Quanto dura il recupero?
Generalmente il ritorno alle attività quotidiane è molto rapido (da 1 a 3 giorni). In alcuni casi possono permanere dei danni da ustione che prolungano la convalescenza, ma possono essere trattati con i comuni farmaci antidolorifici.

Si devono assumere farmaci?
Nella maggior parte dei casi è prevista l’assunzione di una profilassi anticoagulante (punture di eparina a basso peso molecolare) e di antidolorifici per alcuni giorni.

Quali sono i rischi associati al Laser endovenoso?
I rischi sono strettamente correlati all’anatomia vascolare. Quando vengono rispettate le indicazioni corrette, i danni da ustione a carico di nervi, arterie, strutture linfatiche e cute sono ridotti al minimo.
E’ importante avvisare i Pazienti che la procedura è indolore nel momento in cui viene effettuata (per la presenza di anestesia locale), ma non è infrequente la comparsa di infiammazioni della coscia e della gamba a distanza di 48-72 ore per danni termici collaterali. In questi casi è opportuno iniziare precocemente un trattamento antidolorifico specifico per favorire la guarigione.

Pubblicato il 20 Luglio 2017

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